martedì 18 dicembre 2012

Autenticazione Certificazione di Esperienza Professionale

Un documento necessario ai fini dell'ottenimento del Visto di Lavoro in Brasile, per tutti coloro che non abbiano conseguito Master, è un documento che attesti/certifichi la propria esperienza lavorativa. L'esperienza professionale certificata dovrà essere compatibile con l'attività che verrà svolta.
Nell'articolo Modello di Certificazione di Esperienza Professionale ne riportiamo un esempio.

Fino a qui non ci sono grossi problemi, chiunque potrebbe farsi fare una lettera, tipo una lettera di referenze, dal proprio datore di lavoro. Le complicazioni arrivano al momento dell'autenticazione di questa lettera. 
Come è riportato nel sito Consolato del Brasile a Milano, infatti, prima di essere presentata al consolato stesso, questa attestazione dovrà essere autenticata.

L'autenticazione di documenti emessi dalle imprese possono essere richieste solo presso la Camera di Commercio a cui l'impresa stessa fa riferimento. In particolare la Camera di Commercio di competenza dovrà rilasciare il cosiddetto Visto per Conformità di Firma. In pratica certificano che il documento è autentico ed effettivamente firmato dal titolare dell'impresa.

I passi da compiere non sono molti, ma per via di alcune ragioni che elencherò in seguito, risultano molto complicati. Nella mia esperienza personale si è trattato del documento più difficile da ottenere (anzi l'unico difficile).
Riepilogo i passi da compiere e le relative complicazioni per produrre questo documento di Certificazione di Esperienza Professionale:

  • Il documento dovrà essere firmato dal titolare o legale rappresentante dell'impresa. Tale dichiarazione dovrà contenere anche le finalità (es. "Visto di lavoro") e un ente destinatario (es. "Consolato del Brasile").
  • La persona che ha firmato la dichiarazione dovrà avere la firma depositata presso la Camera di Commercio. Consiglio in questo caso di rivolgersi alla Camera di Commercio per sapere se effettivamente il titolare abbia o meno la firma depositata. Qualora non  l'avesse depositata, è possibile farla depositare da un dipendente munito di apposito modulo (la camera di commercio fornirà quel modulo) e copia della carta d'identità del titolare. Il deposito della firma può avvenire contestualmente alla presentazione del documento da certificare.
  • L'impresa presenta questa dichiarazione (ed eventualmente la firma da depositare) e richiede un Visto per Conformità di Firma.
E' da notare che a richiedere l'autenticazione sulla vostra certificazione deve per forza essere l'impresa. Questo ovviamente complica le cose quando in un'impresa non ci si lavori più (o si è comunque in procinto di andarsene) e bisogna affidarsi alla buona volontà e alla disponibilità di ex colleghi ed ex datori di lavoro.
Altra cosa che complica la richiesta, è che debba essere il titolare o legale rappresentante a firmare questo documento, e che questa persona debba anche avere la firma depositata presso la Camera di Commercio.

Insomma, sembra difficilissimo, ma garantisco che si può riuscire. Insistendo, molto, alla fine sono riuscito ad ottenere tutto questo dalla mia impresa per la quale non stavo più lavorando.

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martedì 11 dicembre 2012

Ottenere Protocollo RNE, CIE e SINCRE

RNE (che sta per Registro Nacional Estrangeiro) è il numero che viene associato ad ogni straniero che intenda risiedere legalmente in Brasile. Quando uno straniero entra in Brasile con visto, deve presentarsi, entro 30 giorni, presso la Polizia Federale per essere registrato come straniero residente nel paese. Durante questa procedura di registrazione in cui vengono registrati tutti i dati anagrafici, foto e impronte digitali, ad ogni straniero viene associato un numero di registro, un protocollo RNE.

Sempre in questo momento viene rilasciato il SINCRE (Sistema Nacional de Cadastramento de Registro de Estrangeiro), che è un estratto dei dati anagrafici, e una specie di carta di identità temporanea chiamata "Registro e expediçao da CIE". Quest'ultimo documento, che contiene anche una foto, insieme al SINCRE, può essere utilizzato a tutti gli effetti come documento di identità temporaneo.
Il documento di riconoscimento ufficiale per gli stranieri sarebbe la CIE ossia la Cédula de Identidade de Estrangeiro (o Carteira de Identidade de Estrangeiro), paragonabile alla nostra Carta d'Identità. La CIE però viene rilasciata solo dopo alcuni mesi dal momento in cui si effettua la registrazione presso la Polizia Federale. Molti confondono i vari documenti, quindi riassumo per chiarezza:
  • RNE (Registro Nacional Estrangeiro): si tratta del numero associato allo straniero che entra con visto e si registra presso la polizia federale. Importante, ci si deve presentare presso la polizia federale entro 30 giorni dall'entrata nel paese.
  • SINCRE (Sistema Nacional de Cadastramento de Registro de Estrangeiro): estratto dei dati anagrafici che contiene anche numero RNE. Rilasciato nel momento che si registra presso la polizia federale.
  • Registro e Expediçao da CIE: documento temporaneo con foto ottenuto insieme al SINCRE nel momento in cui ci si registra presso la Polizia Federale.
  • CIE (Cédula de Identidade de Estrangeiro): è la carta d'identità per stranieri ed è pronta solo dopo 6 mesi (almeno) dal momento in cui ci si è registrati presso la polizia federale.
Visti i tempi lunghissimi per il rilascio della CIE, è buono sapere che questa potrà essere sostituita temporaneamente con il SINCRE e il Registro di richiesta di CIE. Tale documentazione sarà infatti considerata equivalente alla CIE per tutte le pratiche che la richiedono, come ad esempio la carteira de trabalho (documento brasiliano equiparabile al nostro vecchio libretto di lavoro) o l'apertura di un conto in banca (link).

sabato 1 dicembre 2012

Comprovante di Endereço/Residência

Si tratta di un documento atto a comprovare che una persona realmente risieda in un determinato indirizzo.
È una pratica molto comune richiedere questo tipo di documento in Brasile, per vari fini, come aprire un conto in banca, o richiedere il libretto di lavoro.

Normalmente il comprovante usato è  la ricevuta del pagamento di una semplice bolletta, come acqua, luce, o internet, ma anche una ricevuta per abbonamento cellulare è ammessa. L'importante è che contenga l'indirizzo e il nome della persona che necessita di comprovante.

Per un brasiliano o una persona che viva in Brasile da molto tempo, è semplice fornire un comprovante, ma per chi è appena arrivato e abita in un locale in affitto, o è semplicemente ospite di amici e parenti,  le cose si complicano. In questo caso è necessario e si può procedere in un altro modo. E' possibile infatti, presentare una Dichiarazione di Comprovante di Residenza, considerata legalmente valida.
E' possibile visualizzare qui un esempio di qui.

Tale dichiarazione può essere fatta dal padrone di casa o da un'altra persona che abiti allo stesso indirizzo e che comunque abbia delle bollette intestate, o altri documenti a suo nome. Affinché sia considerata legalmente valida, è necessario che la firma su questa venga autenticata/riconosciuta presso un cartorio. Non potrà essere in qualsiasi cartorio, ma solo dove il dichiarante abbia già depositato la firma in precedenza, altrimenti sarà prima necessario procedere al deposito (in questo caso sarà indispensabile la presenza del dichiarante). Normalmente però, specie se il dichiarante è brasiliano, è ben probabile che abbia già la firma depositata presso qualche cartorio ed in tal caso non sarà neanche richiesta la sua presenza per l'autenticazione.

A questo punto la dichiarazione acquisirà il valore legale necessario e, se accompagnata da un comprovante di indirizzo del dichiarante (una qualsiasi bolletta a lui intestata), sarà considerata a tutti gli effetti valida come comprovante di indirizzo/residenza.

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lunedì 8 ottobre 2012

Assistenza Sanitaria e SUS in Brasile

Una cosa da considerare quando si pensa a viaggiare, o lavorare in un paese, è l'assistenza sanitaria, sia in termini di qualità che di costi.
Il Brasile, per legge, garantisce assistenza sanitaria a tutti i brasiliani (e non solo).

Purtroppo il sistema sanitario pubblico ha delle grosse lacune (soprattutto in alcune aree del paese) e quei briasiliani che possono permetterselo, stipulano un'assicurazione privata (i cosiddetti "planos de saúde") con le varie compagnie assicurative. In pratica, in base al tipo di piano e al costo, ci sono più o meno ospedali convenzionati, cliniche e medici.

Il piano di salute può essere stipulato privatamente, o pagato dal datore di lavoro. Per chi intende lavorare nel paese, è buono sapere che moltissimi contratti di lavoro prevedono come benefit la stipulazione di un'assicurazione sanitaria privata. Stipulare un'assicurazione privata normalmente garantisce migliori condizioni di assistenza (in São Paulo ci sono ospedali che sembrano hotel 5 stelle) e soprattutto tempi accettabili per cosulte mediche o esami.

Il sistema sanitario pubblico, qui conosciuto come SUS (Sistema Unico di Saude), almeno in São Paulo, pur essendo di buona qualità, non garantisce esami in tempi accettabili. A volte bisogna mettersi in coda ed aspettare mesi per poter fare un esame... ma questo succede anche in Italia.
C'è però il vantaggio che il SUS è "gratis". Anche per stranieri. Io personalmente ho fatto la registrazione al SUS (come si farebbe alla ASL in Italia) e ho potuto usufruire dei servizi senza pagare un Real.
E' sempre consigliabile stipulare un'assicurazione sanitaria in Italia prima di partire (una delle compagnie migliori come costi e garanzie è Mondial Assistance), ma qualora non fosse possibile, o la stessa assicurazione scadesse, si può contare su un servizio sicuramente "basilare" offerto gratuitamente. L'ospedalizzazione presso cliniche e ospedali privati, senza un'assicurazione, è fuori dalla portata di molti.

Riassumento, per mantenere gli standard di salute a cui siamo abituati in Italia (e spesso anche migliori) è consigliabile stipulare un'assicurazione privata, ma il Brasile che è un paese civile, garantisce cure anche a chi non ha i mezzi ed è straniero).

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martedì 20 marzo 2012

Legalizzazione Diploma/Certificato di Laurea presso Consolato

A volte, per la richiesta di un visto (ad esempio un visto di lavoro), è necessario presentare prove degli studi superiori o universitari svolti in Italia. Per poter essere considerati validi all'estero, ed in particolare in Brasile nel nostro caso, è necessario sottoporre questi documenti a "legalizzazione" presso un consolato brasiliano in Italia.

La procedura non è troppo complessa, ma è difficilissimo reperire informazioni su come attuarla, dato che nessun consolato brasiliano risponde al telefono. Un po' più di fortuna l'ho avuta telefonando all'ambasciata brasiliana in Roma, ma poca cosa. Sotto comunque riporterò alcuni riferimenti (in)utili.
Anche inviando email ci sono maggiori opportunità, ma la maggior parte delle volte si viene rimandati verso altri organi, come se le cose non fossero di competenza del consolato. Pertanto sintetizziamo quello che sono riuscito a dedurre da siti ufficilali, email, chiamate a vari enti.

Cosa importante, è che prima di essere legalizzato dal consolato, il documento dev'essere autenticato da una prefettura, pertanto ecco i seguenti passi da seguire:

  1. E' necessario ottenere un certificato/diploma di laurea dall'università che sia autografato da una persona che abbia la firma depositata presso la prefettura. Nel mio esempio, Università di Bologna e quindi prefettura di Bologna.
  2. Occorre recarsi col certificato ottenuto, presso la prefettura di competenza per l'autenticazione delle firme. Non è necessaria nessuna delega in questo caso, può recarsi chiunque col documento. Alcune prefetture accettano l'invio di documenti per posta, ma si tratta di documenti originali, quindi la pratica è sconsigliata ed in ogni caso, va prima concordata con la prefettura stessa.
  3. Recarsi al consolato di competenza. La competenza dipende in questo caso da dove si trova la prefettura poiché "sembra" che il consolato di Milano abbia accesso alle sole firme delle prefetture del suo territorio di competenza, quindi impossibilitato a legalizzare documenti autenticati da altre prefetture (come pure quello di Roma).

Ecco alcuni riferimenti:


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