martedì 20 marzo 2012

Legalizzazione Diploma/Certificato di Laurea presso Consolato

A volte, per la richiesta di un visto (ad esempio un visto di lavoro), è necessario presentare prove degli studi superiori o universitari svolti in Italia. Per poter essere considerati validi all'estero, ed in particolare in Brasile nel nostro caso, è necessario sottoporre questi documenti a "legalizzazione" presso un consolato brasiliano in Italia.

La procedura non è troppo complessa, ma è difficilissimo reperire informazioni su come attuarla, dato che nessun consolato brasiliano risponde al telefono. Un po' più di fortuna l'ho avuta telefonando all'ambasciata brasiliana in Roma, ma poca cosa. Sotto comunque riporterò alcuni riferimenti (in)utili.
Anche inviando email ci sono maggiori opportunità, ma la maggior parte delle volte si viene rimandati verso altri organi, come se le cose non fossero di competenza del consolato. Pertanto sintetizziamo quello che sono riuscito a dedurre da siti ufficilali, email, chiamate a vari enti.

Cosa importante, è che prima di essere legalizzato dal consolato, il documento dev'essere autenticato da una prefettura, pertanto ecco i seguenti passi da seguire:

  1. E' necessario ottenere un certificato/diploma di laurea dall'università che sia autografato da una persona che abbia la firma depositata presso la prefettura. Nel mio esempio, Università di Bologna e quindi prefettura di Bologna.
  2. Occorre recarsi col certificato ottenuto, presso la prefettura di competenza per l'autenticazione delle firme. Non è necessaria nessuna delega in questo caso, può recarsi chiunque col documento. Alcune prefetture accettano l'invio di documenti per posta, ma si tratta di documenti originali, quindi la pratica è sconsigliata ed in ogni caso, va prima concordata con la prefettura stessa.
  3. Recarsi al consolato di competenza. La competenza dipende in questo caso da dove si trova la prefettura poiché "sembra" che il consolato di Milano abbia accesso alle sole firme delle prefetture del suo territorio di competenza, quindi impossibilitato a legalizzare documenti autenticati da altre prefetture (come pure quello di Roma).

Ecco alcuni riferimenti:


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